Al giorno d’oggi è molto comune parlare di implantologia e impianti dentali, sono molte infatti le persone che si sottopongono a questa pratica. La confusione e il dubbio sulla scelta della tipologia di trattamento al quale sottoporsi è però altrettanto comune.
Oggi vi parleremo dell’implantologia su quattro e su sei impianti per cercare di togliervi ogni dubbio.
Un impianto dentale è un dispositivo medico chirurgico usato per riabilitare, da un punto di vista sia funzionale che estetico, la perdita o la mancanza congenita di uno o più denti. L’impianto, solitamente in titanio, viene inserito nell’osso (dove prima c’era il dente naturale) e, grazie alla biocompatibilità del materiale di cui è fatto, si integra perfettamente, diventando un ottimo punto di ancoraggio per la protesi del nuovo dente.
L’implantologia su 4 o 6 impianti è indicata per la riabilitazione di intere arcate dentali, quindi per persone edentule o con importante carenza ossea.
Si tratta di una tecnica recente che permette al dentista l’inserimento, in un unico intervento, di quattro o sei impianti sui quali viene bloccata un’intera arcata dentaria.
A differenza degli interventi di implantologia tradizionale, che prevedono il posizionamento dritto degli impianti, gli stessi possono essere inclinati, in modo da poter sfruttare al meglio le quantità ossee.
Queste tecniche permettono al paziente di avere denti paragonabili a quelli naturali (esteticamente e funzionalmente) in pochissimo tempo.
Questa tipologia di impianto dentale è raccomandata soprattutto a pazienti che presentano almeno una delle due arcate priva di denti oppure se hanno denti molto danneggiati e considerati irrecuperabili. Risulta inoltre particolarmente adatta ai pazienti con grave insufficienza ossea, nei quali sarebbe impossibile applicare tecniche di implantologia tradizionale.