Hai mai sentito parlare di un “impianto pterigoideo”?
Si tratta di un particolare tipo di impianto dentale che può essere utilizzato per aiutarti a ritrovare il sorriso anche in caso di gravi atrofie mascellari.
Sei curioso di saperne di più? Continua a leggere il nostro ultimo articolo!
Come ben saprai, la mancanza di elementi dentali (anche nota in gergo tecnico come edentulia) è un grave disturbo che compromette in maniera significativa l’estetica e la funzionalità del sorriso.
Fortunatamente esistono un gran numero di soluzioni a cui fare affidamento per risolvere questa problematica; in primis tra tutte in termini di efficacia si trova l’implantologia.
Nonostante questa tecnica sia assolutamente sicura, affidabile ed offra risultati davvero soddisfacenti, come i pazienti più sfortunati sanno, non è sempre applicabile.
Un impianto dentale tradizionale ha bisogno di una determinata quantità e qualità di osso in cui essere inserito per poter garantire la corretta osteointegrazione e quindi il successo dell’intera procedura. Quando manca questa condizione, non è semplicemente possibile effettuare un trattamento implantare senza prima ricorrere a protocolli di rigenerativa ossea.
Uno dei casi più comuni in cui gli impianti dentali tradizionali non possono essere considerati è quando si presenta una severa atrofia dell’osso mascellare.
Fortunatamente esistono un numero di soluzioni a cui fare affidamento per risolvere questa particolare problematica oltre alla già menzionata rigenerativa ossea: l’impianto zigomatico e quello pterigoideo.
Dell’impianto zigomatico abbiamo ampiamente parlato in altri nostri recenti articoli (che puoi leggere cliccando qui e qui) quindi in questo articolo presteremo una particolare attenzione agli impianti pterigoidei.
Impianto pterigoideo: di cosa si tratta?
Un impianto pterigoideo è caratterizzato dalla sua struttura peculiare, essendo leggermente più lungo rispetto ai suoi più comuni simili usati nelle riabilitazioni tradizionali.
Questo perché sono studiati appositamente per circonvenire la scarsa qualità e quantità dell’osso mascellare posteriore.
Di norma vengono posizionati in modo che superino la tuberosità mascellare e che raggiungano così la placca pterigoidea (la struttura ossea da cui prendono il nome).
Questa particolare lamina ossea offre una base ben più solida e sicura su cui piazzare gli impianti:
- non è soggetta ad un ritiro dell’osso in nessuna condizione;
- il complesso pterigomascellare ha una densità considerevole che consente un’osteointegrazione ancora più efficace rispetto a qualsiasi altra parte della mascella.
In poche parole un impianto pterigoideo ha una stabilità molto superiore a quella di un normale impianto e può essere utilizzato quando la condizione del caso clinico preclude altri trattamenti più tradizionali.
Implantologia Pterigoidea: quando è utile?
Gli impianti pterigoidei vengono inseriti nella parte posteriore della mascella in caso di severe atrofie ossee.
Come abbiamo visto, questi impianti presentano numerose caratteristiche che li distinguono dalla loro controparte tradizionale e consentono di applicare protocolli di riabilitazione implantare anche in situazioni apparentemente “senza speranza”.
L’implantologia pterigoidea offre numerosi vantaggi quali:
- tempi di guarigione molto ridotti;
- intervento molto meno invasivo del grande rialzo del seno mascellare che sarebbe necessario non usando questa tecnica;
- la percentuale di successo è davvero alta.
Il grosso svantaggio di questo protocollo è che richiede una grande capacità da parte del team di professionisti ed una profonda conoscenza dell’anatomia della mascella.
Fortunatamente qui alla Clinica Briantea Odontostomatologica godiamo della collaborazione di professionisti del più alto calibro e facciamo uso delle più innovative tecnologie per garantirti sempre risultati ottimali.
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