Una guida all’implantologia
Il prospetto di sottoporsi ad un trattamento implantare può far sorgere numerose domande e dubbi.
È piuttosto comprensibile che venga la premura di assicurarsi che il materiale e le tecniche che si useranno per l’operazione siano i migliori possibile.
In questo articolo, noi di Clinica Briantea Odontostomatologica risponderemo alla domanda “quali sono i migliori impianti dentali?” e ti aiuteremo a scoprire di più su questa procedura.
“Quali sono i migliori impianti dentali?”: è la domanda corretta?
Prima di tutto, occorre contestualizzare la domanda alla base di questo articolo, cioè: “quali sono i migliori impianti dentali?”.
L’implantologia consiste in un insieme di procedure volte a ripristinare le funzionalità e l’estetica del cavo orale sostituendo gli elementi dentali mancanti tramite l’innesto di radici artificiali. Un impianto dentale è composto da una fixture in titanio che viene inserita nell’osso alveolare (o altre ossa come vedremo tra poco) su cui viene fissata una protesi creata appositamente per integrarsi con la tua dentatura naturale, qualora sia presente. Infatti, questo trattamento consente di riabilitare edentulie di qualsiasi entità, anche totali. Si tratta di una pratica assolutamente sicura e che offre risultati duraturi con una percentuale di successo davvero considerevole.
Il tipo di procedura e impianto che si decide di usare variano a seconda delle caratteristiche del caso clinico che si ha davanti. Ci sono una miriade di fattori che condizionano la pianificazione di un corretto piano di trattamento e che il professionista deve tenere a mente per scegliere la corretta strategia.
In poche parole, nessuna procedura implantare è uguale alla precedente e va trattata considerando la sua particolarità. Il tuo sorriso è unico e, per questo, merita di essere trattato con estremo riguardo.
Per questo, la giusta domanda da porsi dovrebbe essere: “quali sono i migliori impianti dentali” in generale, ma “quali sono i migliori per me?”
I diversi tipi di impianto dentale
Le procedure implantari, di norma, sono precedute da un approfondito studio dello stato di salute del paziente e per definire quale tipo di protocollo può essere utilizzato per venire incontro alle particolarità del tuo specifico caso clinico.
- Tradizionale: con questo termine si intendono i trattamenti implantari che vengono eseguiti seguendo la procedura che in campo odontoiatrico viene ormai ritenuta “standard”. La posizione delle fixture è studiata con attenzione all’implantologia e, in seguito, l’operazione viene effettuata inserendo manualmente gli impianti. Questa procedura tecnicamente si svolge in due fasi, in quanto in una prima operazione viene inserita la radice artificiale e, una volta che quest’ultima si è integrata correttamente nell’osso della zona ricevente, viene montata la protesi che sostituisce definitivamente il dente.
- Carico Immediato: questo tipo di impianto segue la stessa logica di una procedura “tradizionale”, con una grande differenza: le tempistiche molto più corte. Per questa procedura si usano radici artificiali che consentono di avvitare direttamente una protesi fissa provvisoria. In questo modo non dovrai aspettare un lungo periodo per tornare a sorridere. Di norma in un massimo di 7 giorni, di avere una nuova dentatura fissa provvisoria, che verrà poi sostituita, dopo circa 4 mesi, con quella definitiva.
- Computer guidato: questa è tra le ultime e più innovative procedure che sono state sviluppate in campo odontoiatrico. Lo studio del piano implantare viene effettuato con dei sofisticati software che consentono di pianificare nel minimo dettaglio l’intera procedura. In seguito viene creata una apposita dima chirurgica, basata sul precedente studio virtuale, che consente all’implantologia di effettuare l’operazione con assoluta precisione e sicurezza. Questo metodo è incredibilmente favorevole anche per il paziente, visto che l’intero trattamento è molto meno invasivo rispetto alla controparte tradizionale.
- Zigomatico: questo nuovo tipo di procedura implantare nasce in Svezia circa trent’anni fa e rappresenta un’alternativa al normale trattamento implantare. Viene usato quando l’osso della mascella non presenta la corretta qualità e quantità necessaria per innestare un impianto tradizionale. In questo caso si usano impianti leggermente lunghi, tra i 2 e 5 cm, che vengono inseriti nell’osso dello zigomo. Questo particolare tessuto non è soggetto ad alcun tipo di riassorbimento, quindi rappresenta un base estremamente solida in cui inserire la radice artificiale. Se vuoi sapere di più su questa tecnica ti invitiamo a leggere questo articolo: Clicca qui
Clinica Briantea Odontostomatologica è qui per aiutarti a tornare a sorridere!
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