La rimozione di una radice artificiale è un evento piuttosto serio, che ve trattato con la massima attenzione. 

Leggi l’ultimo articolo dello staff della Clinica Briantea Odontostomatologica per sapere di più su come si affronta questa problematica e da cosa è causata. 

Rimuovere un impianto dentale: succede spesso?

In poche parole: no

La rimozione di un impianto dentale è un evento tanto raro quanto problematico. Gli impianti dentali sono studiati e progettati per costituire una soluzione definitiva ed incredibilmente duratura per riabilitare l’estetica e la funzionalità del cavo orale. 

Rimuovere un impianto è un’azione che va presa davvero sul serio, perché implica che la radice non sia completamente stabile e che la fermezza dell’intera protesi sia inevitabilmente compromessa. Come vedremo a breve, questo può essere legato ad un numero di cause, tra cui anche la tanto temuta perimplantite

Rimuovere un impianto dentale 1

Impianti dentali

Facciamo un piccolo excursus per capire come vengono inseriti gli impianti dentali, prima di parlare di perché a volte è necessario rimuoverli. 

Gli impianti dentali, di cui puoi leggere di più qui, sono composti da una vite in titanio, un elemento di connessione (anche noto come abutment) e una corona dentale. 

A seconda delle richieste del tuo particolare caso clinico l’implantologo studierà un piano di cure adatto alle tue necessità. 

Una volta determinato il trattamento più adatto a te si procede con la creazione delle protesi dentali che andranno a sostituire l’elemento dentale mancante. In questo modo possiamo creare una corona che si integra perfettamente con la tua dentatura naturale, e che quindi non va a compromettere l’estetica del tuo sorriso. 

Il passo successivo è l’inserimento dell’impianto dentale. 

A seconda dell’entità dell’operazione viene effettuata un’anestesia locale, per operazioni su elementi dentali singoli ad esempio, o totale, nel caso di riabilitazioni di intere arcate. 

Le viti in titanio vengono inserite nell’osso alveolare della mascella o della mandibola nelle sedi implantari che sono state preparate con delle frese apposite. Su questa radice viene poi avvitato l’abutment e su di esso viene posizionata una “vite di guarigione”, cioè una copertura temporanea che consente alla zona interessata di guarire senza eccessivi disturbi. 

Solo in un secondo momento, una volta che la fixture è saldamente integrata nell’osso si procede a posizionare la corona dentale che va a rimpiazzare la corona naturale del dente.

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Quando bisogna togliere un impianto dentale?

Come abbiamo appena visto, il processo per inserire un impianto dentale è studiato in ogni minimo dettaglio per consentire il successo delle procedura; ma quindi perchè a volte è necessario rimuovere un impianto dentale?

Un impianto dentale va rimosso quando non è più stabile. Questo viene definito come “fallimento implantare”. 

Di norma questa gravissima complicazione viene causata dal riassorbimento dell’osso attorno alla radice implantare. Con la riduzione del volume dell’osso in cui un impianto è inserito, viene anche compromessa la sua stabilità e, alla lunga, si rischia la caduta dell’intera protesi. 

Di norma il riassorbimento dell’osso è causato da: 

L’unica soluzione per riabilitare un trattamento implantare è la rimozione della radice artificiale e la sostituzione con un nuovo impianto. 

I passaggi più importanti di questa operazione sono: 

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In ogni caso, un impianto dentale inserito da un professionista e trattato con la giusta cura è incredibilmente duraturo e non dovrebbe necessitare alcuna rimozione. 


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